Bufale varie, vini tradizionali, cibi da strada, olive ascolane

Sono stato in un ristorante così tradizionale che i vini biologici li servivano col bicchierino di solforosa a parte. Tanto per non rinunciare al tradizionale mal di testa del giorno dopo.
L’inferno esiste: sono le olive ascolane. Con la loro triste panatura marroncina, color calza di nonna di paese. Molliccie. O durissime. Non sai mai. Con un ripieno che ricorda la carne umana. Le olive ascolane le servono a Guantanamo, come stuzzichino, come appetizer, come saluto dai secondini, per farti capire l’aria che tira.
Un’altra bufala che vien su bene è quella del cibo da strada. L’indigeribile lampredotto ad esempio. Che ignobile buffonata questa del cibo da strada, spacciato come fosse una tradizione, come se noi, fin da bambini divorassimo lampredotto e milza. Mentre per tutti è molto più familiare il caviale, usciamo da questa bolla d’ipocrisia del popolare a tutti i costi. Il caviale lo mangiamo tutti, fin da bambini, almeno nelle feste comandate.
Il caviale è tradizionale, il lampredotto è snob

(da Chef, aprile 2011)


24.10.2014 / + + +