Qualunquemente (il Grande Fratello a tavola)

Sul Grande Fratello ha detto bene Ignazio La Russa qualche anno fa, con la consueta schiettezza: il GF è un programma stupido, la gente potrebbe fare a meno di guardarlo, ma a noi politici invece è molto utile perché ci permette di tastare il polso del paese reale. Io penso che lo dovrebbero guardare anche i ristoratori se vogliono capire i loro clienti. Perché è nelle aule virtuali del GF che si formano tanti italiani, è lì che imparano a ruttare. È lì che imparano che aver personalità significa non far parlare il tuo interlocutore. È lì che imparano che più mangi più sei virile, più mangi carne più sei uomo. È lì che imparano la nuova lingua, il televisionese. Una strana e inedita lingua, divisa in due tronconi: il televisionese del sud che è un mix di romanesco e napoletano e indica il tipo italiano “virile” e il televisionese del nord un uvaggio bresciano-varesotto-veneto che indica il tipo “concreto”.
È una lingua contratta, dove il congiuntivo è un ricciolo barocco da intellettuale degenerato, con nuove parole come “aggredilo” coniata da Guendalina. E certo, vorrai mica dire al tuo pitbul “aggrediscilo”, e che è mai ‘sta parola lunga, ora che hai finito di pronunciarla sei già diventato gay, anzi è capace che il tuo stesso pitbul ti azzanni se ti sente parlare così forbito.
D’altra parte il Paese è diventato così becero che se non stappi Cristal al Billionaire ti becchi del radical-chic. E una volta stappato lo devi lasciare lì, chi sei per berlo, uno dei dei Verdi, uno che ha paura di sprecare, chi cazzo sei, uno di Greenpeace?
Per questo, sogno un ristorante al contrario, un ristorante crudelmente elitario, dove il patron e la sala fiutino spietati il cliente ignorante. “Per lei un bel Nero d’Avola, lo vedo già dalla faccia”, dove si senta il patron che sprona ad alta voce i camerieri “non proporre il foie gras al signore del tavolo 3, portagli un filettone se no si sente una checca”. Mentre al tavolo del patron i suoi amici, distinti e sportivi, eleganti e colti levano ad alta voce provocatori e privilegiati brindisi “noi stalloni beviamo solo Pessac-Leognan!”

(da Chef, marzo 2011)


24.10.2014 / + + +